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Dall'ideazione alla sua realizzazione

Design e comunicazione sono concetti inseparabili. Ogni scelta - forma, funzione, ergonomia - genera un linguaggio indissolubile dal brand.


Perché questo linguaggio sia coerente e davvero incisivo servono metodo nell'analisi del contesto e nella definizione degli obiettivi; esperienza per comprendere mercati e culture diverse; know‑how multidisciplinare che consente di sviluppare con coerenza branding, web e strategie di marketing integrate.


Da oltre 20 anni metto in campo tali asset per trasformare intuizioni e idee in solide corporate identity, capaci di rappresentare e veicolare l'immagine aziendale nel mondo.


Domenico Amodeo


Pronto a far brillare
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Published
14 September 2025

Semiotica Neogenerativa / Fondamenti

[Parte 3/3]: La misura

Misurare il senso: Aderenza, Convergenza e Stabilità nella Nuvola Semantica.


Questo capitolo chiude i Fondamenti con una proposta operativa: misurare la qualità della comunicazione nella Nuvola Semantica tramite tre indici su scala 0–100. L’Aderenza quantifica lo scarto tra intenzione e ciò che il pubblico restituisce; la Convergenza descrive quanto le interpretazioni si addensano attorno al nucleo; la Stabilità valuta la tenuta nel tempo e segnala il drift semantico. Per ciascun indice trovi segnali, micro-mosse e soglie di lettura; in appendice un riquadro tecnico con formule “base” e “avanzate”, pronte per l’implementazione. Il tono resta pratico: l’obiettivo non è fare teoria delle metriche, ma dare strumenti per progettare messaggi che funzionano, reggono nel tempo e nei contesti.

Abstract [Parte 1/3]

Nel primo capitolo di questa trilogia, abbiamo tracciato le coordinate concettuali della Semiotica Neogenerativa: il segno come campo di possibilità, la Nuvola Semantica Gaussiana come spazio distribuzionale del senso, e la nozione di precipitazione come collasso interpretativo guidato. Abbiamo esplorato la forma del senso, la sua distribuzione, le sue traiettorie probabilistiche. Abbiamo visto come ogni messaggio occupi uno spazio — non un punto — e come questo spazio possa essere progettato, compresso, esteso o calibrato.

Se non hai ancora letto il primo articolo, puoi trovarlo qui:
Semiotica Neogenerativa / Fondamenti [Parte 1/3]: La forma del senso


Abstract [Parte 2/3]

Nel secondo capitolo, abbiamo messo a fuoco la precipitazione: ciò che fa collassare le interpretazioni attorno a un nucleo stabile. Abbiamo distinto la blur controllata (che protegge elasticità e contesto) dalle distorsioni indesiderate, introdotto una mini-diagnostica per individuare deviazioni e mostrato come ancorare il messaggio con cornici lessicali e iconiche coerenti. L’obiettivo: far convergere le letture verso il centro, mantenendo leggibilità e tenuta nel tempo.

Se non hai ancora letto il secondo articolo, puoi trovarlo qui:
Semiotica Neogenerativa / Fondamenti – [Parte 2/3]: La precipitazione


Introduzione

In questa terza ed ultima parte completiamo la trilogia per porre le basi alla Semiotica Neogenerativa.

E l'idea di questa parte conclusiva è far fronte al concetto per cui non misurare significa improvvisare.... Pertanto introduco i miei tre indici operativi: Aderenza, Convergenza e Stabilità, con lo scopo di valutare quanto il significato tenga nel tempo, nei contesti e nelle percezioni. Parliamo di “misure” che hanno senso solo su un piano empirico, pratico e con regole che vanno di volta in volta adattate al contesto e allo scopo progettuale, ma spesso rappresentano la mia bussola che mi consente di ottenere precipitazioni consistenti, valide e stabili.

01

Indice di Aderenza Semantica

Domanda guida: ciò che le persone capiscono è ciò che intendo comunicare?

Nella Nuvola Semantica, la mia intenzionalità comunicativa assume la forma di un blob sferico, mobile, variabile nel tempo, ma se ben contestualizzato, se ben progettato, allora abbastanza stabile da poter funzionare nel suo scopo e nel variare delle condizioni. Tuttavia, il messaggio "viaggia" nello spazio e nel tempo: può cambiare contesto, può cambiare interlocutore, possono avvenire eventi esterni, manipolazioni, interferenze… e molto altro ancora. E quando il messaggio arriva, non è detto che la bolla abbia la stessa forma iniziale. Facciamo un esempio banale, ma significativo: quando la linea telefonica è disturbata, da una parte c’è chi parla, dice certe cose, ma chi ascolta non sente bene, non capisce tutto, o peggio: crede di aver capito qualcosa che in realtà non è mai stato detto. Oppure, immaginiamo due persone che osservano lo stesso scenario, o lo stesso quadro. Vedono davvero la stessa cosa? Oppure ciascuno vede il risultato delle proprie capacità di cogliere i dettagli, di mettere in relazione parti diverse, di leggere tra le righe? Il risultato della propria cultura, sensibilità, esperienza, aspettativa? Anche qui, il significato non è un punto fisso, ma una bolla che si deforma appena cambia lo sguardo che la attraversa. Da un punto di vista pratico, non sempre è possibile misurare, o almeno non con precisione numerica come intendiamo di solito la "misura". Ma ci possiamo avvicinare con un approccio probabilistico, o meglio ancora statistico, che limiti la varianza e minimizzi lo scarto tra ciò che intendo comunicare e ciò che viene effettivamente compreso, ovviamente in un dato contesto e in un dato tempo. Ebbene, qui parliamo della stessa cosa. L’Aderenza misura proprio questo scarto tra intenzione e percezione.

Obiettivo: Il senso deve atterrare dove vogliamo e non dove capita.


Appendice tecnica — Indice di Aderenza (0–100)


Formula avanzata (similarità coseno):

\[ \text{Aderenza} = 100 \times \frac{\mathbf{I}\cdot\mathbf{R}}{\lVert \mathbf{I} \rVert\,\lVert \mathbf{R} \rVert} \]

Formula base (overlap pesato tra concetti):

\[ \text{Aderenza} = 100 \times \frac{\sum_{i=1}^{K} \min(w_i, v_i)}{\sum_{i=1}^{K} \max(w_i, v_i)} \]

Legenda
  • \(\mathbf{I}\): vettore dell’Intenzione (media embedding delle 3–5 frasi-nucleo).
  • \(\mathbf{R}\): vettore medio delle interpretazioni del pubblico.
  • \(w_i\)/\(v_i\): peso del concetto i in intenzione/interpretazioni.
  • \(K\): numero di concetti considerati.

02

Indice di Convergenza Semantica

Domanda guida: le interpretazioni diverse convergono su un nucleo comune?

Non tutti interpreteranno allo stesso modo, ed è giusto così. Ma l'obiettivo è farli avvicinare al centro, far convergere. Questo indice serve a capire quanto le letture si distribuiscono attorno al picco voluto.

Segnali e metriche utili:

  • clusterizzazione delle letture
  • varianza residua tra i gruppi
  • stabilità del picco su persone o contesti diversi

Alcuni esempi applicativi possono essere:

  • somministrare lo stesso messaggio a gruppi diversi (es. utenti, partner, investitori) e confrontare se le parole chiave emerse sono coerenti
  • confrontare come lo stesso messaggio viene recepito da chi ha visto solo il testo vs. chi ha visto testo + immagine, per capire se la convergenza migliora

Obiettivo: evitare dispersione e mantenere coerenza nell’interpretazione, anche se l’angolazione cambia.


Appendice tecnica — Indice di Convergenza (0–100)


Formula avanzata (con gruppi/cluster):

\[ \text{Convergenza} = 100 \times \frac{\displaystyle \sum_{g=1}^{G}\left(\frac{n_g}{N}\right)^2 - \frac{1}{G}} {\displaystyle 1 - \frac{1}{G}} \]

Formula base (senza gruppi):

\[ \text{Convergenza} = 100 \times \left( 1 - \frac{\bar{d}}{d_{\max}} \right) \]

Legenda
  • \(N\): numero di interpretazioni raccolte;
  • \(G\): numero di gruppi/cluster scelti.
  • \(n_g\): elementi nel gruppo \(g\). La somma \(\sum_{g=1}^{G}(n_g/N)^2\) è l’indice di concentrazione dei gruppi.
  • \(\mathbf r_j\): vettore (embedding) della risposta \(j\);
  • \(\boldsymbol{\mu}\): centroide \(=\frac{1}{N}\sum_{j=1}^{N}\mathbf r_j\).
  • \(\bar{d}\): distanza media dal centroide \(=\frac{1}{N}\sum_{j=1}^{N}\operatorname{dist}(\mathbf r_j,\boldsymbol{\mu})\).
  • \(\operatorname{dist}\): metrica scelta (es. distanza coseno o euclidea);
  • \(d_{\max}\): valore di riferimento per normalizzare (es. massimo teorico della metrica o 95° percentile osservato).

03

Indice di Stabilità Semantica

Domanda guida: le interpretazioni diverse convergono su un nucleo comune?

Ok, ma come si fa a prevedere il cambiamento che un messaggio potrebbe avere nel tempo, nel futuro? Attraverso il monitoraggio del drift semantico. Valutare il cambiamento consente di evidenziare tendenze e quindi di tracciare la tenuta nel tempo. Quando la stabilità non è più tale, vuol dire che il messaggio che arriva è troppo distorto, troppo distante dall'intenzionalità e occorre re/agire. Questo indice misura la tenuta nel tempo.

Segnali e metriche utili:

  • monitoraggio del drift semantico (prima/dopo eventi): confrontare come cambia il significato percepito prima e dopo un evento rilevante (es. pandemia, crisi, cambiamento culturale)
  • coerenza del picco su cicli di comunicazione: verificare se il significato centrale rimane stabile in più campagne successive
  • resilienza a crisi narrative: osservare se il messaggio resiste a fraintendimenti, attacchi, polemiche — oppure se si deforma fino a perdere identità

Obiettivo: rendere il significato robusto, antifragile, in grado di adattarsi senza perdere identità.


Appendice tecnica — Indice di Stabilità (0–100)


Formula avanzata (tra periodi \(t\) e \(t+\Delta\)):

\[ \text{Stabilità} = 100 \times \cos\!\big(\boldsymbol{\mu}_t,\, \boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\big) \]

Formula base (drift normalizzato):

\[ \text{Stabilità} = 100 - 100 \times \frac{ \operatorname{dist}\!\big(\boldsymbol{\mu}_t,\, \boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\big) }{ d_{\max} } \]

Legenda
  • \(\mathbf r_j^{(t)}\): vettore (embedding) della risposta \(j\) nel periodo \(t\);
  • \(N_t\): numero di risposte nel periodo \(t\).
  • \(\boldsymbol{\mu}_t\): centroide del periodo \(t\) \(=\frac{1}{N_t}\sum_{j=1}^{N_t}\mathbf r_j^{(t)}\); in modo analogo \(\boldsymbol{\mu}_{t+\Delta}\).
  • \(\cos(\cdot,\cdot)\): similarità coseno;
  • \(\operatorname{dist}\): metrica (es. distanza coseno o euclidea).
  • \(d_{\max}\): valore di normalizzazione (es. massimo teorico della metrica o 95° percentile osservato tra periodi).

Conclusione

Progettare il senso significa modellarne la forma. La gaussiana semantica ci obbliga a vedere che parola, immagine e tempo non sono ingredienti separati: co‑determinano il campo interpretativo. Ridurre il rischio non vuol dire semplicemente sterilizzare i messaggi, ma mira a trovare vie consistenti per governarne la distribuzione, per far sì che la precipitazione avvenga nell’area giusta e che eventuali code non ribaltino l’intenzionalità.

Questo è il primo passo.